





IT6030020
Il monumento naturale Palude di Torre Flavia, un’area naturale protetta del Lazio istituita nel 1997 con D.P.G.R. Lazio n°613 del 24/03/97 in seguito è stata inserita nel sistema europeo Natura 2000 come Zona di Protezione Speciale “Torre Flavia” (IT6030020) sia per le specificità ambientali riferibili all’habitat “Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)” che per la presenza di avifauna migratoria ed erpetofauna acquatica indicate nelle Direttive 79/409/CEE “Uccelli” e 92/43/CEE “Habitat”. Occupa una superficie di 43 ettari nei comuni di Ladispoli e Cerveteri, ed è gestita dalla città metropolitana di Roma Capitale.
La palude di Torre Flavia e la vicina Riserva naturale regionale di Macchiatonda (Comune di Santa Marinella) rappresentano gli ultimi lembi residuali, protetti, di aree paludose che si estendevano lungo la costa laziale a Nord della foce del fiume Tevere; con le opere di bonifica di Maccarese compiute tra il 1800 e il 1900 è prevalso un uso agricolo di tipo intensivo, seguito negli ultimi quaranta anni da un imponente fenomeno di urbanizzazione della fascia litoranea per fini balneari. Il mantenimento e la conservazione di questi piccoli biotopi umidi assumono un’importante valenza fitogeografica proprio per le numerose pressioni antropiche che portano ad un lento ed inesorabile degrado dei pochi lembi rimasti, fino a diventare rari se si confronta l’area attualmente occupata rispetto alla superficie originaria. La palude di Torre Flavia è un acquitrino salmastro retrodunale inondato per buona parte dell’anno, con piccole pozze dove l’acqua permane fino alla stagione estiva. Gli estesi fenomeni di erosione costiera hanno provocato la totale scomparsa della duna litoranea e la conseguente perdita delle comunità perenni stabilizzatrici e delle sclerofille mediterranee.
